Il gioco simbolico è un’attività in cui il bambino sceglie un ruolo da interpretare e ricrea situazioni che ha osservato nella realtà. In questo tipo di gioco, il bambino attribuisce nuovi significati agli oggetti e impersona persone diverse da sé. Questo processo lo aiuta a comprendere che le persone agiscono in base alla percezione della realtà, piuttosto che sulla realtà oggettiva.
Lui è Jean Piaget. Ha scoperto che il gioco simbolico emerge tra i 2 e i 7 anni, quando il bambino sviluppa la capacità di astrazione e di immaginare scenari, oggetti e persone non presenti. Dal punto di vista cognitivo, questa abilità rappresenta un passaggio fondamentale nello sviluppo.
In seguito Freud ha sostenuto il ruolo fondamentale del gioco simbolico: esso aiuta a mantenere l’equilibrio emotivo della persona e svolge diverse funzioni:
- Identificatoria: il bambino imita gli adulti per prepararsi a futuri ruoli e identità.
- Riparatoria e anticipatoria: il gioco aiuta ad affrontare situazioni difficili, sia in previsione di un evento stressante sia per ridurre l’ansia successiva.
- Compensatoria: il bambino utilizza il gioco per gestire sentimenti di angoscia o mancanze affettive.
- Rappresentativo-espressiva: il bambino riproduce la realtà e le esperienze vissute attraverso l’imitazione.
- Dominio e controllo: il bambino sperimenta autonomia e controllo attraverso la modifica del suo gioco.
- Manipolatrice: la manipolazione di materiali come acqua, farina e sabbia aiuta il bambino a esprimere tensioni e frustrazioni.
Freud paragona il gioco simbolico alla creazione poetica, poiché entrambi permettono di rielaborare la realtà e renderla più gestibile. Il bambino non si adatta passivamente al contesto ma lo trasforma mentalmente per rappresentare significati più profondi.
Il gioco simbolico è strettamente legato alla Teoria della Mente, ossia la capacità di comprendere che le persone possiedono stati mentali indipendenti e costruiscono rappresentazioni della realtà.
Osservando il comportamento altrui, il bambino sviluppa la consapevolezza delle emozioni proprie e degli altri, integrando queste informazioni nel suo gioco.
L’ambiente sociale e familiare influisce notevolmente sul gioco simbolico. Studi hanno mostrato come fattori socio-economici e stili educativi dei genitori influenzano il modo in cui i bambini giocano e sviluppano competenze simboliche. Inoltre, la tecnologia può offrire nuove opportunità: l’uso di robot assistivi ha dimostrato di incentivare la giocosità nei bambini con disabilità fisiche, facilitando attività simboliche attraverso la manipolazione.
A cura di: dott.ssa Angela Camelio, psicologa e psicoterapeuta responsabile del progetto di sostegno emotivo in reparto e del progetto nelle scuole.