Durante la crescita, i bambini si confrontano con una serie di timori che cambiano a seconda dell’età, del carattere e del contesto in cui crescono.
La paura è un’emozione e può essere legata a una novità o ad una situazione non ancora provata.
Spesso crediamo che i bambini reagiscano alla paura in modo evidente e di riuscire a riconoscerla facilmente. Ma non sempre è così.
A volte può nascondersi dietro alcuni comportamenti che rischiamo di interpretare in modo sbagliato.
Tra le paure più comuni, soprattutto nei più piccoli, ci sono quella del buio, del temporale o di alcuni animali. Ma i bambini possono provare anche timori più forti, come l’allontanarsi dai genitori, addormentarsi da soli o inserirsi in una nuova classe.
Come riconoscere la paura nei più piccoli?
I bambini possono manifestare la propria paura mandandoci dei segnali, sia verbali che fisici. Quelli più riconoscibili sono il tremolio, la bocca asciutta, il batticuore, le mani fredde o la fatica ad addormentarsi.
Ma a volte la paura può essere silenziosa e manifestarsi nel tempo.
Alcuni sintomi da notare nei bambini sono, ad esempio:
- una repentina mancanza di curiosità e di energia;
- un forte attaccamento agli adulti, difficoltà ad allontanarsi e a rimanere da soli;
- passività e apatia o al contrario irritabilità;
- enuresi notturna (quando bagnano il letto durante la notte);
- bruschi cambiamenti nelle abitudini alimentari.
Ogni bambino manifesta la propria preoccupazione in modo diverso e personale.
Quando i più piccoli ci comunicano la paura, si fidano di noi e contano sulla nostra capacità di saper cogliere i loro segnali.
Noi adulti dobbiamo essere al loro fianco, supportandoli nel gestire questo stato d’animo, accogliendo le loro emozioni.