Il progetto scuole entra in una classe
Un racconto di Rossella La Porta – Insegnante della Scuola Primaria Collodi
Quest’anno abbiamo deciso di partecipare con le nostre classi terze al progetto scuole di ABC, per offrire a noi, ai bambini e alle bambine, già molto attenti ai temi intorno alla diversità, un’ulteriore occasione di riflessione e di crescita della consapevolezza.
Con i bambini e le bambine abbiamo preso parte fin da subito con grande entusiasmo agli incontri proposti, in un crescendo di presenza emotiva; abbiamo ascoltato con tanta attenzione e interesse i racconti delle volontarie e della referente del progetto e, grazie alle attività proposte, ci siamo immedesimati nelle situazioni che bambini e bambine come loro vivono quotidianamente nel reparto di chirurgia del Burlo.
I bambini e le bambine hanno poi condiviso in modo spontaneo esperienze, emozioni e pensieri, legati anche al loro personale vissuto, sottolineando quanto sia importante il rispetto e la valorizzazione della diversità – e quindi dell’unicità – di ciascuno. Hanno fatto molte domande, a volte anche di non facile risposta, dimostrando a noi adulti quanto possiamo imparare dalla loro attenzione, mettendoci in ascolto.
Empatia in azione
Molto apprezzata è stata l’attività di role-playing, che ha permesso loro di mettersi in gioco, sperimentando in prima persona le difficoltà e le emozioni dei protagonisti della storia: in questa attività è stato bello osservare come molti di loro, accanto alle parole, utilizzavano il corpo per esprimere la propria vicinanza (carezze, abbracci, sorrisi…). Hanno poi commentato che è venuto loro spontaneo, perché «i gesti d’affetto valgono più delle parole» e «fanno sentire bene chi li riceve».
Conoscere meglio, attraverso le testimonianze, cosa significhi «fare le persone volontarie» è stato molto interessante e ha suscitato domande e curiosità da parte dei bambini e delle bambine. Molto significativo è stato uno scambio di battute tra due di loro: «Ma quindi un volontario non riceve soldi per le cose che fa», «No, ma riceve tanto amore… da grande voglio fare il volontario!».
Un dono speciale fatto col cuore
Ne abbiamo parlato a lungo in classe anche dopo l’incontro e sono emersi pensieri molto preziosi sulla bellezza di «donare del tempo agli altri» e di «rendere felici gli altri con piccoli gesti e attenzioni», nonché sull’importanza di aiutarsi reciprocamente, perché «un giorno ha bisogno lei di aiuto, ma magari un altro giorno ne ho bisogno io».
Partecipare al progetto è stata un’esperienza arricchente per tutti, che si è conclusa con un bellissimo pensiero spontaneo da parte dei bambini e delle bambine. Al termine degli incontri, infatti, durante un momento di riflessione finale in merito al percorso svolto, hanno espresso il desiderio di fare qualcosa di concreto per donare un sorriso ai bambini e alle bambine chirurgici. Hanno dibattuto molto e hanno deciso che l’idea migliore era preparare qualcosa con le loro mani, perché «una cosa fatta a mano col cuore ha più valore di una comprata».
Hanno così realizzato dei disegni e scritto dei pensieri, che abbiamo raccolto in un libriccino handmade, poi consegnato in reparto in occasione delle festività natalizie.
Quale restituzione migliore della riuscita del progetto?